Intervista al dott. Nicola Sponsiello
25 ottobre 2021
In quasi quarant’anni di attività nello yoga sono stati molti i seminari e i convegni condivisi con valenti professionisti esperti in vari settori, tra cui il nutrimento. Per non disperdere contributi tanto apprezzati da chi ha potuto partecipare, ho pensato di allargare la platea, dando inizio a una serie di interviste che potessero suggellare questo proficuo scambio di esperienze.
A significare questa possibilità, la prima intervista è quella con il dott. Nicola Sponsiello, con il quale avevo già organizzato diversi incontri dedicati all’alimentazione.
Tiziana Fantuz intervista sul tema della “STAGIONALITA’ DEGLI ALIMENTI” il Dott. Nicola Sponsiello, medico specializzato in scienza dell’alimentazione e docente universitario
Tiziana Fantuz – Qual è il valore dei vegetali all’interno di una dieta?
NS – Qualunque sia la dieta alimentare che si voglia fare, l’unico punto mai messo in discussione è la priorità dei vegetali. Il loro contenuto di sostanze benefiche garantisce una sinergica protezione dai processi che portano alle malattie degenerative, prevalentemente rappresentato dall’infiammazione cronica.
TF – Ora che è iniziato l’autunno ci si pone frequentemente la domanda sull’importanza di rispettare la stagionalità nella scelta degli alimenti. Ci può dare qualche suggerimento in merito?
NS – Sì certamente, il clima è una delle variabili principali e di questo bisogna tener conto seguendo le indicazioni che arrivano dalla natura.
Il sole diretto, in particolare, fornisce quello stimolo dal quale la pianta si protegge, producendo sostanze che una volta ingerite, proteggono noi. La presenza di antiossidanti, flavonoidi, catechine, è maggiore se la pianta è cresciuta nella sua zona e all’aperto. Questa accortezza può avere notevoli effetti benefici sul lungo termine.
TF – Il tipo di cottura influenza le proprietà nutritive degli alimenti?
NS – Il calore, il tipo di cottura, la durata di esposizione al calore e l’eventuale riscaldamento modificano – anche sensibilmente – sia le proprietà nutritive che la modalità di digestione. Questi dettagli hanno importanza in genere, e soprattutto nel favorire la completa nutrizione. Il calore elevato altera una parte dei nutrienti contenuti negli alimenti: per esempio, la vitamina C è quasi azzerata in cibi conservati a lungo o cotti.
TF – Spesso, per mancanza di tempo, si riscaldano dei cibi già cotti: ciò va a modificare le proprietà degli stessi?
NS – Il riscaldamento dei cibi già cotti, in specie di riso o pasta, comporta una complicazione digestiva per cui diventano meno veloci da assorbire e con costi metabolici più elevati.
TF – Quale tipo di cottura consiglia?
NS – Mi preme di raccomandare cotture semplici, brevi e a temperatura meno elevata possibile. Per esempio la cottura a vapore o la bollitura brevissima e, quando possibile, consumate alimenti crudi (se frutta e ortaggi: sempre molto ben lavati e senza buccia).
TF – Quali cibi consiglia nel passaggio di stagione autunnale?
NS – L’uomo non è un animale che va in letargo, in questo periodo non ha quindi bisogno di sovra-alimentarsi, sebbene le statistiche dicano che accade sovente. La comune tendenza a mangiare di più, rispetto all’estate, non ha quindi alcuna giustificazione. Un’accortezza benefica invece riguarda il rischio di infezioni legate ai primi freddi. Si tratta quasi sempre di piccoli stress delle prime vie respiratorie che le rendono maggiormente suscettibili a comuni virus. Per questo la nutrizione può dare un contributo, occorre consumare i vegetali tipici di questo periodo, perché ricchi di sostanze che contribuiscono specificamente a “prepararci” all’inverno. Alcune di queste sono state molto studiate, comprendendo che la loro efficacia è maggiore se si rispettano tre regole base: la giusta maturazione, il minore riscaldamento possibile e le dosi. I vegetali cui ci si riferisce sono: mandarini e clementine, pere, mele, limoni, broccoli, cavolo e cavolfiore, rape, sedano, zucche, spinaci.